Della Chiesa di Santa Maria Maggiore si faceva menzione nelle Rationes decimarum Italiae, pubblicate a cura di Pietro Sella, già nel 1324-1325. Secondo Mosè D’Amico, invece, la Chiesa sarebbe stata fondata nel 1445.
I principi Orsini costruirono la navata centrale e, come appendice a Nord di essa, sorsero le tre cappelle di San Gilberto, San Giacinto e del Santissimo Sacramento.
All’incirca nel 1740 iniziò l’ampliamento con la terza navata (quella di sinistra) e la costruzione di due nuovi altari, quello del Santo Rosario e l’altro del Purgatorio, altari detti privilegiati perché vi era annessa un’indulgenza.
Ultimata nel 1759, la navata è sorretta da quattro volte a crociera formanti il cosiddetto «Arco del Purgatorio», attraverso il quale si raggiunge il Castello.
Altri interventi principali furono eseguiti nel 1869 (Abside) e intorno al 1850 (Costruzione del campanile). La Chiesa ha assunto un aspetto neoclassico nella facciata, ingentilita da una doppia scalinata (1906), mentre l’interno è il risultato del restauro eseguito dopo il terremoto del 1984.
Nella Chiesa, nonostante le perdite subite dal XVIII secolo in poi, sono conservati pregevoli arredi sacri e quadri di sicura rilevanza artistica, tra cui: una Madonna del Rosario del 1572, opera di un pittore di scuola veneziana; una Madonna del Carmine, della seconda metà del XVI secolo di autore ignoto; un San Gilberto di Sempringham datato 1797 di Pasquale Bellonio da Ortona; una Madonna con Bambino, san Giacinto e san Biagio del 1848 di Francesco Maria De Benedictis di Guardiagrele. Da segnalare anche una Statua di San Giuseppe (Fine XVII sec.-Prima metà del XVIII sec.) e il Battistero in legno del XV-XVI secolo sul cui sportello è scolpito lo stemma dell’Università di Casoli.
Per la localizzazione delle opere citate vedere le informazioni interne. Anche in questa Chiesa la sconsideratezza dell’uomo ha compiuto i suoi danni, rimuovendo l’altare con marmi colorati, la balaustra in marmo e il pulpito in legno, visibili nell’immagine d’epoca. Un bel busto reliquario di san Gilberto è stato rubato nel 1980.
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